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L’ABILITA’ DI ENTRARE IN EMPATIA CON CHIUNQUE

PER POTER COMUNICARE PRIMA DI OGNI ALTRA COSA E’ INDISPENSABILE ENTRARE IN CONNESSIONE CON CHI ABBIAMO DI FRONTE

 

Perché entrare in empatia?

Nella mia esperienza di vita in questo mondo ed in quella delle centinaia di persone che ho allenato e supportato in questi anni, mi hanno dimostrato che è l’unico modo per comunicare realmente, l’unico per poter trasmettere agli altri il nostro messaggio e guidarli ad una relazione win-win (soddisfacente per gli altri e per noi).
Cos’è questa sconosciuta… dal dizionario: “…la capacità di porsi in maniera immediata nello stato d'animo o nella situazione di un'altra persona, con nessuna o scarsa partecipazione emotiva.”
I più di voi che leggono mi chiederanno come si fa, e la risposta richiede qualche ora di teoria, tanta, tanta pratica e soprattutto la voglia di mettersi nei panni dell’altro, impegnarsi a voler conoscere gli altri e ancor più “dare prima di ricevere” ovvero mostrandosi sinceramente interessati agli altri.

Alcuni di voi si saranno già scoraggiati; vi assicuro però che l’arte di entrare in connessione con gli altri è un’abilità che abbiamo sin dalle origini (questione di sopravvivenza!). Non è forse vero che quegli occhietti dei neonati ci toccano dritti nel cuore e che sin da bambini abbiamo la capacità di giocare con chiunque anche se non parliamo la stessa lingua!?

Passiamo a questo punto a conoscere la tecnica del più grande conquistatore di amici.
Quando anni fa lessi l’aneddoto di “Tappy” (non vi svelo ora chi è) su un libro che trattava di comunicazione, mi si aprì un mondo rispetto al creare empatia e connessione con gli altri, una vera e propria conversione dal convincere (insistere) all’empatia, dall’Io all’Altro per arrivare al Noi.
Chi è il più grande conquistatore di persone che abbiate conosciuto?
Lo potete incontrare facilmente ogni giorno per strada, quando vi si avvicina e comincia a scodinzolare; se ti fermi e lo accarezzi inizia a “farti le feste” per mostrarti quanto gli piaci.
La cosa più affascinante è che dietro queste manifestazioni non si nasconde nessun secondo fine, non vuole convincerti ad acquistare qualcosa.
Il cane (ecco chi è Tappy), come altri animali che popolano le nostre case, vive dell’amore che ti dona, sa che può farsi più amici mostrandosi sinceramente interessato agli altri, che non tentando di indurre gli altri ad interessarsi a sé.
 

Ebbene sì: “possiamo creare più relazioni sane e positive, mostrandoci sinceramente interessati agli altri, che non tentando di indurre gli altri ad interessarci a noi.

Alle persone interessa ben poco di voi o di me, l’unico interesse che ciascuno ha, è se stesso; ho conosciuto un’infinità di persone che si comportano in modo da attirare l’attenzione su di sé, parlando solo di se stesse e di quello che hanno fatto, detto o raggiunto o peggio ancora lamentandosi e facendo le vittime (di questo ne parleremo nel prossimo articolo).
Naturalmente non funziona!
Qualcuno mi dirà che non è del tutto vero…
Una dimostrazione?
Quando guardate una foto di gruppo in cui ci siete anche voi, chi guardate per primo?
…e ancora, da una statistica americana, sapete qual è la parola più usata nelle conversazioni telefoniche?
“IO”


Tratto da “Il significato della Vita” di Alfred Adler (famoso psicologo viennese):
“E’ l’individuo che non si interessa agli altri quello che ha più difficoltà nella vita e che procura più danno al prossimo. E sono questi gli individui che falliscono nei loro intenti!”
Se ci pensante, nel creare una relazione (per una breve conversazione o d’amicizia) interessandoci a chi abbiamo di fronte, non facciamo che spostare la nostra attenzione sull’altro, portandoci a comprenderlo e a scoprire pensieri, convinzioni e stati d’animo, a creare quel “ponte immaginario” che ci consentirà poi di “recapitare” nel modo più semplice ed efficace il nostro messaggio.

 

Theodore Roosevelt è stato uno dei presidenti più amati dagli americani e soprattutto da coloro che lavoravano con lui: il suo sincero interesse nei confronti della gente era dimostrato dal fatto che, poneva attenzione al ricordare il nome delle persone che incontrava e aneddoti significativi della loro vita. Conosceva i nomi tutti i componenti del suo staff e della casa bianca e si comportava con tutti allo stesso modo, e quello che gli tornò fu amore e l’assoluta dedizione.

Ho scoperto negli ultimi anni quanto l’aver donato tempo, attenzione e amore senza chiedere nulla in cambio si sia trasformato nel breve o nel lungo termine, in atti di generosità e opportunità, senza che nulla fosse chiesto, a volte in modo del tutto inatteso, anche a distanza di anni, e come scrissi in un altro articolo due mesi fa: la gratificazione genera in noi la voglia di agire e essere ancor di più contributo per gli altri.
Quando doniamo qualcosa a qualcuno è come se, gettassimo un “seme” nel suo giardino, che nel tempo è destinato a crescere e produrre frutti per lui e per noi, e prima poi arriva il tempo del raccolto.

Se vogliamo creare relazioni vincenti, sane e positive, abbiamo da metterci in testa che abbiamo da fare qualcosa per gli altri. Cose che richiedono tempo, energia, altruismo e proattività.

Agite, siate entusiasti e prodighi di apprezzamenti sinceri, ascoltate in modi attivo e sorridete!
Mostrare la vostra disponibilità verso l’ambiente e le persone che vi circondano, e queste si apriranno a voi dandovi la possibilità di farsi conoscere: è il primo e fondamentale passo per comunicare e creare relazioni.
Questo non solo può essere utile nei rapporti tra privati, ma può essere un modo straordinario per crearsi relazioni di lavoro “fedeli”.

Publio Siro, poeta romano famoso prima della nascita di Cristo scriveva: “Ci interessiamo degli altri solo quando si interessano a noi. La manifestazione di interesse, come ogni altro principio nelle relazioni umane, dev’essere sincera. Deve appagare non solo la persona che dimostra interesse, ma anche quella che è destinataria del messaggio. E’ una strada a doppio senso di circolazione, con benefici da ambo le parti.”

Non possiamo sapere come influenziamo la vita degli altri, a partire dai nostri figli, sino alla persona che incontriamo per caso in un negozio, ma se volete l’amore e sviluppare relazioni umane belle e soddisfacenti, se volete aiutare gli altri e nello stesso tempo voi stessi, ricordatevi di abbandonare pregiudizi e giudizi, apritevi all’ascolto e interessarvi agli altri sinceramente con azioni concrete e non solo a parole!

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Roberto Petruccelli   



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